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giovedì 27 dicembre 2012

La versione italiana della Tobin Tax


A partire dal 1° marzo 2013 per gli scambi azioni e dal 1° luglio 2013 per i derivati entrerà in vigore la versione italiana della Tobin Tax, cosi come sancito dal comma 308 –quater, dell’unico articolo della Legge si stabilità. Le preannunciata imposta che avrebbe dovuto colpire le operazioni meramente speculative, con l’effetto di limitare tali operazioni, sembra aver preso tutt’altra piega. Anche altri Paesi europei hanno introdotto o lo stanno per fare la medesima imposta, con effetti per nulla positivi.

Oggetto della Tobin Tax – In origine la Tobin Tax era nata per combattere la speculazione sui cambi. Tuttavia, dal tenore letterale della norma sembrerebbe rivolta alle azioni e ai derivati sulle azioni. Di conseguenza, chi vorrà porre in essere operazioni speculative come, ad esempio, i credit default swap, potrà continuare a farlo senza subire alcuna tassazione.
In conclusione, colpire azioni e derivati delle azioni significa colpire coloro che andavano tutelati, ossia gli investitori di m/l termine.

L’ammontare dell’imposta - La Tobin Tax all’italiana rispetto all’ultima versione, che prevedeva un’aliquota fissa dello 0,05% su ogni scambio di azioni e derivati, avrà due aliquote:
- una allo 0,1 % e una allo 0,2% quella più bassa si applicherà ai titoli scambiati sui mercati regolamentati, quelli in cui l’autorità può vedere con trasparenza ogni singola operazione, mentre quella più alta servirà a scoraggiare le operazioni concluse fuori dai mercati tradizionali, i cosiddetti “over the counter” (letteralmente scambiati “sul banco”) che muovono cifre enormi senza il controllo delle autorità di supervisione;
- per i derivati la tassa non è in percentuale, ma ha valori fissi che crescono col salire del valore del titolo su cui si basa il derivato (il "sottostante" deve ovviamente essere italiano).

Il concetto di valore 
– Le aliquote percentuali si applicheranno non su ogni scambio, ma sul "valore della transazione", cioè sul saldo netto che l’investitore avrà a fine giornata.

Esclusioni - Saranno escluse dalla tassa le operazioni frutto di successione o donazione, quelle sui titoli emessi da società medie o piccole (sotto i 500 milioni di fatturato) quelle su derivati usati per limitare i rischi sui movimenti dei cambi e sulla volatilità delle materie prime.
Al contrario, dovranno pagare anche gli operatori stranieri che operano scambi sugli strumenti italiani soggetti a tassazione.

Considerazioni – Da più parti sono numerose le critiche sollevate alla versione italiana della Tobin Tax.
Una riguarda il differimento dell’imposta al 1° marzo 2013 che, secondo alcuni, permetterebbe ai grandi intermediari di studiare i metodi per aggirare l’imposizione.
Inoltre, si prevede un effetto di amplificazione delle spinte speculative sui mercati, conseguenza di una forte riduzione del numero degli scambi, con la possibilità per i grossi finanzieri di influire maggiormente sui prezzi con un minore investimento.
Autore: Redazione Fiscal Focus

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